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La sfida dell’accessibilità nell’architettura: creare spazi inclusivi per tutti - 27/12/2023

L’architettura ha il potere di plasmare il nostro ambiente quotidiano, influenzando il modo in cui interagiamo con il mondo che ci circonda. Una delle sfide più rilevanti che gli architetti devono affrontare è quella dell’accessibilità. Creare spazi che siano aperti e accoglienti per tutte le persone è essenziale per promuovere l’inclusività e garantire che tutti possano partecipare pienamente alla vita della società.

L’architettura inclusiva rappresenta un pilastro essenziale nel campo delle costruzioni, in grado di rivoluzionare profondamente il nostro approccio alla progettazione degli spazi urbani e architettonici.
L’accessibilità in architettura non riguarda solo il rispetto delle normative e delle leggi, ma è una questione di equità e giustizia sociale. Garantire che gli edifici e gli spazi pubblici siano accessibili a tutti è fondamentale per promuovere una società inclusiva in cui ogni individuo ha la possibilità di partecipare attivamente alla vita comunitaria.

Principi dell’architettura inclusiva: l’universo della progettazione per tutti
I principi cardine che orientano l’architettura inclusiva, tra cui il design universale e la rimozione delle barriere architettoniche, si basano su valori centrali come la centralità della persona, la sicurezza e la salute, l’accessibilità e la cooperazione interdisciplinare. Questi principi costituiscono il fulcro delle decisioni progettuali, generando reti personali e soluzioni intelligenti per un mondo più inclusivo.

Superare le barriere architettoniche rappresenta solo un aspetto di questo approccio. L’obiettivo è costruire in modo totalmente inclusivo, creando ambienti adatti a ogni individuo, indipendentemente dalle sue specifiche caratteristiche. Questa filosofia è alla base dell’Universal Design, un approccio progettuale mirato a rendere gli spazi accessibili a tutti, senza alcuna forma di discriminazione.

Universal Design: l’arte di creare per tutti
L’Universal Design si basa su sette principi definiti nel 1997 da un gruppo di studiosi, architetti e designer della North Carolina State University, guidati da Ronald Mace.
Questi principi fungono da fondamento per una visione che mira a creare ambienti inclusivi e accessibili a tutti:
- Uso equo: L’ambiente deve essere utilizzabile da chiunque, indipendentemente dalle sue abilità o disabilità.
- Flessibilità: L’ambiente deve adattarsi a diverse abilità, consentendo una fruizione senza discriminazioni.
- Semplicità: L’uso dell’ambiente deve essere intuitivo, senza la necessità di istruzioni complesse.
- Informazione percettibile: Le informazioni essenziali devono essere comunicate in modo efficace, indipendentemente dalle condizioni ambientali o dalle abilità sensoriali dell’utente.
- Tolleranza per gli errori: L’ambiente deve essere progettato in modo da minimizzare pericoli ed errori, offrendo un margine di sicurezza
- Contenimento dello sforzo fisico: L’uso dell’ambiente deve essere comodo, richiedendo sforzi fisici minimi.
- Misure e spazi sufficienti per l’accesso e l’uso: L’ambiente deve offrire spazio adeguato e misure adeguate per garantire un accesso e un utilizzo agevoli.

L’implementazione di questi principi non solo supera le sfide legate alle disabilità, ma crea un ambiente che è accogliente e pratico per chiunque, dalle persone con disabilità alle famiglie con bambini piccoli. L’architettura inclusiva, basata su tali principi, promuove un’esperienza abitativa e di utilizzo degli spazi che riflette l’uguaglianza e l’accettazione della diversità. Ne è un esempio La Casa di Ale, bellissimo progetto realizzato con l’obiettivo di garantire ad Ale, un ragazzo con disabilità, di vivere gli spazi di casa con la maggiore autonomia possibile.

Accessibilità nei luoghi di lavoro

Quando i luoghi di lavoro sono progettati con l’accessibilità universale in mente, si crea un ambiente che accoglie e sostiene un’ampia gamma di dipendenti, indipendentemente dalle loro capacità fisiche.

L’accessibilità non si limita all’eliminazione delle barriere architettoniche; comprende anche la creazione di un’atmosfera di lavoro che promuove l’uguaglianza. Ciò si traduce in layout degli uffici che agevolano la navigazione con sedie a rotelle, schermi regolabili in altezza per adattarsi a diverse esigenze visive e spazi tranquilli per coloro che necessitano di concentrazione. Questi accorgimenti non solo rispettano le normative, ma migliorano anche la qualità della vita professionale dei dipendenti.

L’architettura inclusiva nei luoghi di lavoro può avere un impatto positivo sulla sicurezza e la produttività. L’accesso agevolato agli spazi di lavoro e alle uscite di emergenza può notevolmente migliorare la sicurezza in situazioni di evacuazione. Al contempo, un ambiente di lavoro che tiene conto delle esigenze di tutti i dipendenti crea un clima più inclusivo, favorendo la collaborazione e incrementando la produttività.

Come implementare l’architettura inclusiva nelle nuove abitazioni

L’integrazione dell’architettura inclusiva in nuove costruzioni o durante ristrutturazioni rappresenta un passo cruciale per assicurare un ambiente accessibile e accogliente per tutti. Per realizzare questo obiettivo con successo, è essenziale fare riferimento a linee guida e normative esistenti.

Una delle prime fasi fondamentali consiste nell’eseguire una valutazione completa delle esigenze, tenendo conto di una vasta gamma di abilità e requisiti individuali. Durante la fase di progettazione, è imperativo che gli architetti e gli ingegneri collaborino strettamente con consulenti specializzati in accessibilità per assicurare che ogni aspetto dell’edificio, dalla disposizione degli spazi agli elementi di design, soddisfi le specifiche esigenze.

Nel caso di nuove costruzioni, è possibile integrare l’architettura inclusiva fin dalle prime fasi di progettazione. Ciò può comprendere l’eliminazione di barriere architettoniche, la creazione di percorsi senza ostacoli, l’installazione di ascensori o rampe e l’utilizzo di materiali e superfici che agevolino l’accessibilità.

Per quanto riguarda le ristrutturazioni, spesso è necessario apportare modifiche significative per rendere un edificio esistente conforme alle normative sull’accessibilità. Questo può comportare la rimozione di barriere strutturali, l’installazione di nuovi dispositivi come ascensori o soluzioni di sollevamento, e l’adattamento degli spazi interni per rendere accessibili i servizi igienici, le aree comuni e altro ancora. In entrambi i contesti, l’attenzione alla progettazione inclusiva non solo garantisce la conformità normativa, ma promuove un ambiente che riflette l’impegno per l’inclusività e il rispetto delle diverse esigenze della comunità.

Studi di caso positivi

Molte città e progetti architettonici stanno già dimostrando che è possibile affrontare con successo la sfida dell’accessibilità. Un esempio significativo è il “The High Line” a New York, un parco pubblico costruito su una vecchia ferrovia elevata. Il design del parco è stato attentamente pensato per garantire l’accesso a persone con diverse abilità. Rampe, ascensori e percorsi accessibili consentono a tutti di godere di questo spazio unico.

In Giappone, il “Roppongi Hills” a Tokyo è un complesso urbano che ha incorporato soluzioni innovative per garantire l’accessibilità. Oltre alle strutture fisiche, sono stati implementati sistemi di navigazione per le persone con disabilità visiva e sono stati adottati standard avanzati di progettazione per garantire un ambiente accessibile a tutti.

 

Fonte: InfoBuild